Sabato 13 maggio, in tutte le parrocchie, si raccoglieranno abiti, maglieria, biancheria, cappelli, coperte, scarpe, ma anche borse, giocattoli e pelouches. Il ricavato andrà alla mensa «La Gracie di Diu» che fornisce ogni giorno 300 pasti a persone che vivono una situazione di difficoltà.
C’è il contadino che porta settimanalmente una ventina di uova, il privato che dona qualche pacco di pasta, la rete dei volontari del Banco alimentare che raccoglie, dai supermercati, gli alimenti non più vendibili ma ancora «buoni»… La grande «macchina» che sta dietro alla Mensa «La Gracie di Diu» di via Ronchi a Udine non si ferma un solo istante e con l’aiuto di circa 170 volontari che si alternano, a turno, garantisce trecento pasti al giorno. Un terzo dei costi della struttura – che dà continuità, attraverso la Caritas, alla tradizione avviata in città dai Frati Minori – è sostenuto dal ricavato della raccolta annuale degli indumenti usati promossa ed organizzata dalla stessa Caritas, appuntamento che quest’anno, si rinnova sabato 13 maggio, in tutta la Diocesi. Si raccoglieranno abiti, maglieria, biancheria, cappelli, coperte, scarpe, ma anche borse, giocattoli e pelouches. Indumenti che normalmente stipiamo nei nostri armadi e che, invece, opportunamente riciclati, possono trasformarsi in risorse per garantire un pasto caldo ogni giorno a oltre 250 persone in difficoltà.
Si tratta di uomini e donne che hanno perso il lavoro o che fanno lavori saltuari, richiedenti asilo, stranieri ma anche italiani, riferisce Luca Vicario>, coordinatore dell’attività della mensa. Dall’ottobre 2016, spiega, la Caritas ha attivato nella struttura anche un Centro di ascolto che permette di conoscere chi si presenta in mensa, capirne le necessità e, progressivamente, avviare un rapporto, così da non offrire solo qualcosa da mangiare ma un’occasione di incontro, di confronto e opportunità per aiutare chi ne ha bisogno a trovare delle risorse per uscire dalla condizione di necessità in cui versa.
«Le persone, prima di accedere alla mensa, fanno un colloquio con i nostri volontari. Così – racconta ancora Vicario – si incontrano persone che vivono con la pensione di invalidità o in casa popolare e non ce la fanno ad arrivare a fine mese, ex badanti che hanno perso il lavoro, uomini che vivono di occupazioni precarie… Persone che provengono da tutta la provincia. Si scopre magari che qualcuno di loro dorme in auto, li si mette in contatto con i servizi sociali e li si indirizza agli sportelli più opportuni: ci sono persone che hanno diritto a fondi di integrazione del reddito e non lo sanno!». La mensa mensa diventa così spesso il primo luogo di accesso alla rete dei servizi Caritas e del territorio. E c’è persino chi, prima aiutato, ha poi deciso di dare una mano lui stesso.
170 volontari, fin dalle 9
Tantissimi i donatori e i volontari impegnati in mensa. A gestire l’accoglienza e la quotidianità del servizio sono ogni giorno 4 cuochi, 8 operatori e una decina di volontari. «Si arriva la mattina alle 9 – racconta Alberto Barone, uno degli operatori –. Si aiutano le cuoche a tagliare le verdure, a preparare le brocche dell’acqua, le oliere su tutte le tavole… Alle 10.30 viviamo insieme il momento della preghiera, poi si parte con la preparazione e distribuzione: 4 persone si occupano del lavaggio dei piatti, un volontario fa la pasta: ne vengono distribuiti ogni giorno 15-20 chili!». «Questo è un luogo “sacro” – conclude Barone –. I tanti volontari qui impegnati dicono sempre che a fine giornata tornano a casa più “ricchi”, che quello che hanno ricavato è più di quanto hanno offerto. È come se noi accogliessimo ogni giorno Gesù».
La raccolta degli abiti
Come detto, i sacchi gialli per gli abiti usati il cui ricavato sarà destinato alla Mensa diocesana sono già stati distribuiti e saranno raccolti, in tutte le parrocchie, sabato 13 maggio.
Dove finiscono i vestiti?
Quanto raccolto sarà conferito nella zona di Prato, per essere acquistato da una ditta privata. Il materiale sarà sottoposto a selezione e destinato al riciclo o al riutilizzo. I capi in buono stato verranno riutilizzati come indumenti. Per informazioni ci si può rivolgere alla propria parrocchia, oppure alla Caritas diocesana (tel. 0432/414502).