Nella città focolaio di 70 casi
Sta aumentando rapidamente il numero delle persone contagiate dal Covid-19 a Trieste e che sono costrette a fare ricorso alle cure sanitarie in ospedale. Secondo quanto si apprende proprio da fonti ospedaliere, circa il 90% delle persone attualmente ricoverate nei reparti Covid della città sono giovani e non sono vaccinati. L’aumento progressivo dei nuovi casi, cominciato a metà settembre, avrebbe avuto una notevole e improvvisa accelerazione di recente, con un numero di ricoveri addirittura raddoppiato nell’arco di pochi giorni. Per questa ragione è in corso una riorganizzazione dell’attività ospedaliera: ad esempio, si è deciso che la struttura di Riabilitazione (fisioterapia) sarà convertita in reparto Invettivi. Questo consentirà un aumento di almeno dieci posti letto destinati, appunto, ai pazienti affetti dal Covid. Tra i recenti ricoveri ci sarebbe anche un poliziotto, non vaccinato, le cui condizioni sarebbero preoccupanti.
Il focolaio
“Il focolaio Covid-19 più importante in questo momento è a Trieste e ha origine dalle manifestazioni di protesta contro il Green pass: si contano 70 casi. Stiamo assistendo ad un’evoluzione rapida del numero dei contagi sebbene al momento l’impatto sugli ospedali sia modesto”. Lo riferisce il vicegovernatore del Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. “Stiamo assistendo ad un andamento di crescita generale dell’epidemia, soprattutto a Trieste, in modo esponenziale – ha indicato il vicegovernatore -. Potrebbe essere difficile, o richiedere un tempo lungo, far ridiscendere la curva dei contagi e questo desta qualche preoccupazione”. Riccardi sottolinea da un lato una copertura vaccinale ancora troppo bassa e dall’altro la necessità di accelerare sulla terza dose. “In questo momento il focolaio di casi collegati alle manifestazioni che si svolgono a Trieste è il più grande della regione – ha rimarcato – solo a Trieste ci sono alcune centinaia di casi degli ultimi 7 giorni con origine ignota o non dichiarata. La fase di crescita dei contagi a cui assistiamo ora deriva anche da una condizione di circolazione virale già piuttosto alta a metà settembre a Trieste legata al rientro di casi positivi dalle ferie”. Riccardi ha evidenziato anche un potenziamento delle attività di contact tracing e della sorveglianza in modo da rendere prioritario il contenimento della diffusione del virus e l’elevato numero di tamponi eseguiti in regione in questo periodo derivanti dall’obbligo del Green pass.