Lo spot pubblicitario che interrompe momentaneamente una trasmissione piuttosto conosciuta. Niente di più normale. Sullo schermo della propria smart tv (significa che l’apparecchio dispone di una connessione a Internet), dove rimane ben visibile il logo del canale, appare l’invito di un noto personaggio pubblico a imitarlo. Come? Investendo i propri soldi in fondi di criptovalute (si tratta di valute virtuali che, come sono definite dalla Banca d’Italia, costituiscono una rappresentazione digitale di valore e vengono utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento), con la rassicurazione di guadagni sicuri.
«Mi sono sorpreso positivamente a vedere che quella persona, che ho sempre stimato, promuoveva questo tipo di investimento, ed essendo un tema che mi interessava, mi sono annotato il numero di telefono che compariva nella pubblicità», racconta Mario (il nome è di fantasia, ndr.), pensionato friulano. La telefonata non tarda ad essere effettuata. Dall’altra parte, l’interlocutore – che si presenta come un consulente finanziario – spiega nei minimi dettagli l’operazione pubblicizzata e la sua convenienza. «Volevo fare un versamento irrisorio, più per curiosità che altro, ma il consulente insiste fino a strapparmi il consenso per un versamento decisamente più consistente». L’inizio di una serie infinita. Anche di chiamate al telefono di Mario. «Più contatti al giorno per invitarmi ad effettuare ulteriori investimenti, visto che inizialmente l’operazione aveva restituiti profitti». Un’insistenza – attraverso cui venivano esaltate le bontà dell’operazione, con la promessa di sempre maggiori margini di rendita – che inizia a lasciare il pensionato piuttosto sconcertato. Motivo per cui prospetta al consulente l’intenzione di interrompere l’investimento, richiedendo indietro la somma già versata e quanto nel frattempo ricavato dall’investimento.
A questo punto il consulente cambia strategia, ma con lo stesso fine di estorcere denaro… Non cala il ritmo di telefonate e pure mail, con toni che si fanno via via sempre più perentori, insinuanti e minacciosi. A Mario man mano vengono fornite sempre scuse diverse. «Mi ha parlato della necessità di coprire il pagamento di caparre, di imposte e altro ancora, arrivando al punto di spaventarmi con imminenti sanzioni penali in cui sarei incorso se non avessi pagato delle tasse europee».
Le pressioni diventano sempre più forti. E sono giornate di grande preoccupazione, tormento e pure di paura per Mario che non riesce a svincolarsi da quello che all’inizio doveva essere solo un minimo investimento. Il pensionato, comunque, nonostante le forti pressioni esercitate dal falso mediatore finanziario – che chiamava dall’estero con un forte accento dell’Est Europa – resta fermo nella decisione e non appena realizza che il suo conto bancario – frutto di una vita di risparmi – è quasi azzerato, prende la decisione di confidarsi con un parente a cui è particolarmente legato e di cui ha profonda stima…
L’articolo completo, a firma di Monika Pascolo, è pubblicato nel numero del 9 aprile 2025 del settimanale “la Vita Cattolica”.