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Commento al Vangelo

«Tu lo dici: io sono re»

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 18,33b-37.

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Parola del Signore.

Commento al Vangelo del 24 novembre 2024,
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo (Anno B)

A cura di don Pietro Giassi

Spesso la vera realtà delle cose non è quella che appare, quella che cade sotto i nostri sensi. In questi giorni, concludendo l’anno liturgico, siamo invitati a ricapitolare tutta la realtà, tutto ciò che esiste in Cristo, Re e Signore dell’universo. Per provare ad entrare in questa nuova dimensione dobbiamo fare un passo indietro e un passo avanti. Il passo indietro verrà compiuto con quell’umiltà che ci porta a farci piccoli di fronte a qualcosa che ci supera enormemente: abbiamo sempre cercato di approfondire la conoscenza del Signore, sempre più convinti di sapere come dialogare con lui. Oggi dobbiamo fermarci e lasciare che il Signore si manifesti, permettendo al nostro spirito di vivere nella contemplazione di qualcosa che accade nonostante noi. Il passo avanti verrà quasi automatico: consiste nel vivere la fede affidandosi, lasciandosi portare per una nuova strada nella nostra vita.
I passi avanti, nei vari contesti della vita, vengono fatti lasciando le nostre sicurezze per percorrere sentieri nuovi. Contempliamo dunque Cristo Re, lasciandoci attirare da questa realtà, l’unica porta per accedere a tutto ciò che esiste.
Il profeta Daniele nella prima lettura parla di una visione notturna: il Signore si rivela in un momento, il sonno, in cui siamo meno ancorati alla realtà materiale. Nel dialogo con Gesù anche Pilato capisce di avere davanti qualcuno che attira la curiosità, ma che non riesce a decifrare: gli è stato presentato come qualcuno di importante, ma non sa chi sia. Ecco allora la proposta che ci viene fatta dalla liturgia di questi giorni: fai un passo indietro nella fede per fare un passo avanti nella vita. Lascia le tue sicurezze, non aver paura che la tua vita venga stravolta, ascolta la voce di colui che chiama: entrerai nella realtà più profonda dell’esistenza attraverso la porta della verità.
La Solennità di Cristo Re dell’Universo ci sta dicendo proprio questo: la verità sulla tua vita non ce l’hai tu! Ascoltando la voce del Signore, solamente così potrai accedere alla verità di ogni cosa poiché Egli è il compimento di tutte le cose (Ef 1,23). Se finalmente ci lasceremo smuovere e toccare il cuore, lasceremo le nostre reti come i primi discepoli (Mc 1,17-18) per entrare così nella vita eterna, quella dimensione in cui sperimenti costantemente la dinamica della donazione-resurrezione: ti doni, non muori e ricevi vita.
Egli, il sempre vivo, è il primogenito dei morti (II lettura, Ap 1,5): non possiamo ascoltare queste parole e far solo finta di aver capito. Ancora una volta la resurrezione del Signore deve inceppare i nostri pensieri per spingerci a fare quel passo in più affinché la nostra vita venga stravolta.
Siamo fatti per un regno che forse ancora sentiamo lontano, quasi fosse una realtà ideale. La vera realtà è che egli ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre: lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Chiediamo la Grazia di poter vivere ciò che professiamo. Amen.
don Pietro Giassi

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