Se voglio visitare il museo archeologico della laguna di Marano, avrò la possibilità di farlo anche in carrozzina? La vicina Pieve di San Martino prevede un ingresso per persone con disabilità motoria? E tra le località montane regionali per le vacanze quali mi converrà scegliere? Ancora: se mi trovo a Palmanova e ho difficoltà nel fare le scale, che ristorante prenotare per il pranzo? A queste e molte altre domande risponde il sito friuliveneziagiuliapertutti.it che mappa 1.600 strutture e 70 percorsi in regione, filtrandoli in base al loro livello di accessibilità e offrendo informazioni dettagliate, utili non solo alle persone con disabilità, ma a qualunque visitatore che si trovi a frequentare quel luogo. «Il segmento del turismo accessibile è un’enorme risorsa anche economica in larga parte inesplorata – spiega Michele Franz del Criba –. Tanti studi a livello internazionale dimostrano che esiste un mercato che ha delle necessità legate al tema dell’accessibilità e che non trova risposta nell’offerta turistica oggi esistente. Stiamo cercando di far passare questo messaggio alle strutture ricettive della nostra regione, facendo capire che l’accessibilità è un’occasione anche perché è un elemento di valore per tutti i soggetti, non solo per le persone con disabilità».
Ad essere censiti sul sito friuliveneziagiuliapertutti sono alberghi, ristoranti, servizi e sentieri lungo gli itinerari turistici più rilevanti: dai piccoli borghi alle aree balneari, ai capoluoghi. «Un lavoro fatto parallelamente ad un’attività forte di formazione su come accogliere un eventuale turista con disabilità. Perché la barriera peggiore, è la barriera culturale – aggiunge Franz –: recarsi in un luogo in cui il receptionist non sa relazionarsi con te e talvolta non ti rivolge nemmeno la parola e dialoga solo col tuo accompagnatore, è uno degli aspetti da superare, come il fatto che una struttura compie degli errori nel darti delle informazioni che per te sono necessarie… Un po’ alla volta speriamo si arrivi sempre più ad offrire un’accoglienza idonea».
Cos’è emerso dalla mappatura realizzata? Le località e strutture ricettive del Friuli-V.G. sono dunque accessibili? «In un’area di più di 200 comuni con caratteristiche del territorio anche molto diverse tra loro, non è possibile dare una risposta univoca – risponde Franz –. Ma in regione vi sono diverse esperienze virtuose». Alessia Del Bianco, di Promoturismo Fvg, cita alcuni esempi. Il progetto “Sauris Accessibile” , ad esempio, che ha mappato il livello di accessibilità non solo di strutture ricettive e ristorative, ma anche dei luoghi di cultura e delle attività produttive nella località alpina (17 strutture su 28 censite hanno un indicatore di accessibilità buono). Altri sforzi per rendere la regione un modello di turismo inclusivo sono quelli sostenuti da progetti quali la rete di 82 itinerari “10 mila passi di salute” – realizzata da Federsanità Anci Fvg, con Università di Udine e PromoTurismo Fvg, in ben 91 comuni – con evidenziati gli aspetti presenti nel tragitto che possono risultare di ostacolo o di aiuto alle persone con disabilità, e “A mare il mare”, che interessa e coinvolge otto Comuni della costa. In questo caso sono state censite quasi 650 strutture promuovendo il miglioramento dell’accessibilità tramite diversi interventi quali acquisto di attrezzature e ausili, formazione degli operatori e attivazione di specifici percorsi di inclusione lavorativa nel settore turistico.
Valentina Zanella