Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato la Regione non chiederà l’interramento del mega elettrodotto
Il rinnovo del procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) per l’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia non prevede l’analisi di possibili alternative progettuali. È quanto affermato dall’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Sara Vito in risposta all’interrogazione del consigliere regionale Cristian Sergo del Movimento 5 Stelle. Con questo, confermando tutti i timori degli oppositori all’ecomostro che sfregia longitudinalmente tutta la pianura friulana: l’attuale procedimento in corso al ministero è finalizzato a sbloccare l’impasse solo formalmente, ma senza alcun reale cambiamento di rotta. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva annullato l’autorizzazione unica ambientale relativa all’elettrodotto, ha ricordato l’assessore, “in data 17 febbraio 2016 il ministero dell’Ambiente ha dato avvio alla procedura di Via nella quale la Regione interviene con l’adozione di un parere”. “Il ministero, responsabile del procedimento di Via, ha precisato che il rinnovo del procedimento, consiste fondamentalmente nell’acquisizione di congruo e motivato parere del ministero dei Beni e delle Attività culturali per la parte interessata dall’annullamento” ha sottolineato Sara Vito. “Contestualmente è necessario procedere a una valutazione attualizzata dell’impatto ambientale delle opere quantomeno nelle aree interessate dal rinnovo del procedimento”. “Questa Amministrazione – è contenuto nella risposta all’interrogazione – ha avviato la propria istruttoria finalizzata ad analizzare esclusivamente gli impatti ambientali correlati alle variazioni progettuali. In merito alle opzioni progettuali alternative, si ricorda che l’istruttoria tecnica della Commissione Via di data 16 settembre 2010, si era conclusa con parere favorevole al progetto di elettrodotto senza la soluzione interrata”.
In tal modo la giunta Serracchiani si allinea ancora una volta pedissequamente alle tesi di Terna Spa restando sorda alle motivazioni delle migliaia di cittadini che hanno manifestato la loro ferma opposizione all’opera. Nel nuovo Piano energetico regionale (Per), inizialmente era prevista una norma che imponeva l’interramento per tutti i nuovi elettrodotti. Poi, quando Terna ha dovuto riprendere l’iter autorizzativo dopo la sentenza negativa del Consiglio di Stato, questa previsione è misteriosamente scomparsa dal Per