La rivista internazionale Plos Biology li ha selezionati in una rosa di 7 milioni di nomi
La rivista internazionale Plos Biology ha recentemente pubblicato uno studio a guida di John Ioannidis della Stanford University, di Kevin Boyack e Jeroen Baas, che illustra i ricercatori scientifici più citati nel mondo. Lo studio si basa sui dati ricavati a maggio 2020 dall’imponente database per la ricerca scientifica mondiale ‘Scopus’, dati poi aggiornati con gli indicatori di citazioni standardizzate per l’anno 2019, relativi a ben 7 milioni di ricercatori di università e centri di ricerca di tutto il mondo, in 22 campi scientifici e 176 sottocampi. Il risultato è una fotografia di quasi 160 mila scienziati e scienziate più influenti al mondo, che rappresentano il due per cento di una platea totale di circa 6 milioni e 800 persone.
Nell’elenco elaborato dall’Università di Stanford figurano 37 docenti e ricercatori dell’Università di Udine fra i primi centomila scienziati mondiali per l’impatto scientifico delle loro ricerche. I docenti di Uniud citati in tale classifica sono: Monica Anese, Franco Blanchini, Angelo Cagnacci, Luca Chittaro, Enrico Crivellato, Carla Da Porto, Vincenzo Della Mea, Salvatore De Vita, Dikran Dikranjan, David Esseni, Franco Fabbro, Lorenzo Fedrizzi, Gian Luca Foresti, Massimo Franceschet, Andrea Fusiello, Paolo Gardonio, Alessandro Gasparetto, Paolo Giannozzi, Bruno Grassi, Lara Manzocco, Luca Marchiol, Cristian Marchioli, Stefano Mizzaro, Antonino Morassi, Michele Morgante, Francesco Nazzi, Maria Cristina Nicoli, Alvisa Palese, Federico Pea, Alessandra Rinaldo, Andrea Schaerf, Leonardo Sechi, Alfredo Soldati, Gianluca Tell, Raffaele Testolin , Alessandro Trovarelli e Margherita Zanetti.
“Questo risultato è di grande soddisfazione per l’ateneo – sottolinea il rettore Roberto Pinton – in quanto riconosce l’elevata qualità della ricerca svolta presso l’università di Udine e il suo impatto sulla comunità scientifica internazionale. Mi complimento con tutti i colleghi per questo eccellente riconoscimento, che ci deve spingere a continuare a lavorare con passione e impegno per fare crescere sempre di più la reputazione del nostro ateneo”.
Lo studio è scaricabile all’indirizzo
Le tabelle sono invece consultabili a questo indirizzo