Prosegue – e anzi, verrà implementato – il progetto di valorizzazione e incremento delle produzioni autoctone di frutta e orticole di montagna nelle Valli del Torre e del Natisone. A metterlo nero su bianco è non solo un atto di indirizzo della Comunità di Montagna, ma anche una convenzione sottoscritta dall’Ente con l’Università di Udine – Dipartimento di Scienze Agro Alimentari, Ambientali e Animali – e l’Ersa, l’Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale.
In particolare l’iniziativa è rivolta al sistema produttivo a indirizzo biologico del territorio in cui insiste la minoranza linguistica slovena in provincia di Udine e finanziato ai sensi della legge che la tutela.
Il progetto, della durata triennale, dovrà concludersi nel 2026 ed è orientato al recupero e alla salvaguardia delle biodiversità locali. È prevista la produzione di nuove piante di castagno con le quali verranno realizzati impianti specializzati e piccoli impianti a scopo didattico e divulgativo. Proseguirà anche il progetto di valorizzazione della mela autoctona Seuka mediante incroci e innesti per individuare delle piante il più possibile resistenti alle malattie crittogame.
Un altro progetto significativo riguarda la valorizzazione della pera locale autoctona conosciuta con il nome di Tepka (Klotzen in Val Canale). Si tratta di una progettualità che verrà realizzata congiuntamente con la Comunità di montagna del Canal del Ferro Val Canale e verrà appunto seguita direttamente dall’Università di Udine e dall’Ersa Fvg. Verrà effettuata l’analisi genetica dei
diversi tipi di pero Tepka ed in seguito verranno prodotte nuove piante per realizzare impianti specializzati. Anche per la varietà autoctona di susino è previsto un percorso di valorizzazione del germoplasma nonché analisi genetiche, sempre in collaborazione con l’Ersa e l’Università di Udine.
Una parte del programma prevede, infine, la realizzazione di imballaggi ecocompatibili da destinare alle aziende del territorio delle Valli del Natisone e del Torre, riportanti il logo dell’Ente, al fine di promuoverne l’origine territoriale.
Anna Piuzzi