Quest’anno in piazza San Pietro, nel Natale del Giubileo, Gesù nasce in un “casone” della Laguna di Grado. La Natività, realizzata su intuizione Antonio Boemo e su progetto dell’architetto Andrea de Walderstein, gradesi, come la quarantina di volontari di diverse associazioni locali – con capofila i Portatori della Madonna di Barbana – che ha lavorato senza sosta per mesi, è stata inaugurata sabato 7 dicembre nella cornice di un evento che porterà, il 24 dicembre, all’apertura della Porta Santa, avvio dell’Anno Santo.
Ricca di grandi emozioni la cerimonia presieduta dal cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato vaticano, con la presenza di suor Raffaella Petrini, segretario generale, mentre dal Friuli-Venezia Giulia sono giunti in Vaticano oltre all’arcivescovo di Gorizia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, anche i rappresentanti delle istituzioni, con il vicepresidente della Regione Mario Anzil, l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, sviluppo sostenibile ed energia, Fabio Scoccimarro, il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin e il sindaco di Grado, Giuseppe Corbatto. Con l’accompagnamento musicale della Banda di Grado.
Con la voce attraversata da grande commozione, l’ideatore Boemo ha raccontato in piazza San Pietro l’opera “donata” al mondo dalla cittadina di Grado, ambientata in laguna, ai primi del ‘900, quando i pescatori – detti “casoneri” – vivevano nelle tipiche abitazioni di canne, i “casoni”. Uno di questi accoglie la Sacra Famiglia e tutt’attorno l’ambiente tipico della laguna, ricostruito con grande dovizia di particolari e dettagli che “raccontano” gli aspetti legati alla vita e alle attività dei pescatori. Dove non mancano la tipica flora e la fauna autoctona “protette” da lunghi argini lagunari, costruiti pezzo per pezzo dai volontari, così come i pontili in legno, due “batele” (imbarcazioni a fondo piatto) e il deposito attrezzi. Il tutto completato da statue realizzate da padre e figlia, gli artisti Lorenzo e Francesca Boemo.
Insomma, uno spettacolo nello spettacolo. E adesso finalmente il Presepe di Grado – dopo circa un anno e mezzo di silenzioso e instancabile lavoro – è stato “donato” agli occhi di Papa Francesco e del mondo intero. A testimonianza della profonda fede che da sempre accompagna la comunità gradese, figlia di Aquileia e madre di Venezia.
Accanto alla Natività giunta dal Friuli-Venezia Giulia svetta l’albero di Natale giunto dalle foreste della Val di Ledro, in Trentino.
In piazza San Pietro a Roma il Presepe di Grado con Gesù che nasce in un casone
Monika Pascolo