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Agricoltura

Vendemmia al via, produttori sollevati: tiene il prezzo delle uve

Matteo Lovo

Il 26 agosto sono iniziate le vendemmie in Friuli e la prospettiva della raccolta, in termini di quantità, non è rassicurante: meno 15% rispetto all’anno scorso. Come media ponderata tra la collina, dove non si irriga, e dove quindi la percentuale di calo sarà maggiore, e la pianura che, garantita dall’irrigazione, registrerà una contrazione minore. «Attenzione, però – avverte Matteo Lovo, presidente regionale di Assoenologi –. Se si fa riferimento alla vendemmia 2023 che ha patito circa un 30 per cento in meno rispetto alla precedente annata, possiamo concludere che quest’anno chiudiamo con un recupero del 15 per cento».

E la qualità?

«Siamo più sereni, anche se l’annata ci ha stressato per le malattie – risponde Lovo, intervistato sulla Vita Cattolica del 29 agosto 2024 –. Come ricorderemo, è piovuto molto nella prima parte della stagione. La seconda parte, invece, è diventata quasi siccitosa. La malattia c’è, ma è presente solo sulle foglie, il grappolo è sano. Ci aspettiamo, dunque, un prodotto di qualità medio. E là dove non c’è stata grandine e non ci sono stati altri fattori di deperimento, la qualità potrebbe risultare ottima».

La vendemmia è scattata, ma il grosso arriverà nelle prossime settimane. Avremo infatti un mese e mezzo circa di raccolta. Può ancora migliorare la qualità?

Per Lovo «l’auspicio è che le temperature di notte calino. Tutte le qualità aromatiche per cui oggi il Friuli è conosciuto e riconosciuto necessitano di queste escursioni termiche. Altrimenti rischiamo di rimanere nello standard, non di salire alle eccellenze. Un altro auspicio è che piova, perché, come si sa, il grande caldo provoca disidratazione».

I produttori hanno una preoccupazione in questi giorni: il prezzo delle uve è di difficile comprensione. Perché?

«Da una parte manca la quantità, dall’altra il mercato è lento, stantio. In sostanza abbiamo poca uva e cantine già piene. Poi ogni situazione è a sé: dipenderà dallo specifico compratore e dal relativo venditore. Le partite di collina hanno sicuramente dei prezzi medio alti, ma in linea con gli altri anni, non ci saranno rialzi folli». E le partite di pianura? «In equilibrio o leggermente inferiori».

In sostanza?

«Un euro al chilo l’uva di pianura, un euro e mezzo l’uva di collina. Questo il prezzo medio. Se ci riferiamo al Prosecco, la variabilità del prezzo si farà notare. Ci sono state stagioni in cui lo si pagava tantissimo, quest’anno ci si assesterà poco sopra l’euro. So che c’è dibattito, perché l’anno scorso il prezzo rasentava addirittura i 2 euro. Però, attenzione: anche in questo caso il prezzo dipende dalla qualità del prodotto e da chi lo acquista. La forbice è elevata. L’euro e mezzo in collina è una media. Ci sono varietà a bacca rossa che valgono molto meno, quelle a bacca bianca valgono molto di più».
Si temeva parecchio per il Pinot grigio. Il mercato sembrava ogni anno più asfittico… «Invece la varietà riesce a mantenere un valore costante», afferma ancora Lovo.

L’intervista completa, a cura di Francesco Dal Mas, si può leggere sulla Vita Cattolica del 29 agosto 2024.

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