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Economia

Vendere mobili a distanza, i commerciali friulani si reinventano su Zoom

Il direttore del Cluster Arredo, Piemonte (foto): “L’internazionalizzazione digitale sarà una componente che ci accompagnerà anche una volta passata l’emergenza sanitaria. Le nostre aziende pronte alla sfida”.

E’ possibile vendere mobili e oggetti d’arredo di elevata qualità attraverso uno schermo, senza interloquire con clienti, agenti, rivenditori, e senza mostrare il catalogo e illustrare i prodotti, magari davanti a un caffè o a un piacevole pranzo di lavoro? L’emergenza sanitaria ha costretto a cambiare – repentinamente e forzatamente – le modalità commerciali anche delle aziende friulane che però, davanti alla sfida di reinventarsi convertendosi a videoconferenze e chat, non si sono tirate indietro. Anzi, molte imprese del Legno Arredo, riferisce il Cluster del comparto guidato da Franco di Fonzo, hanno colto l’opportunità per aprirsi a nuovi scenari, investendo su formazione e strumenti digitali. Lo attesta il boom di adesioni, oltre 60 (anche dal Veneto), al webinar gratuito “Zoom: un ufficio in tasca” organizzato dal Cluster in collaborazione con Zoom, in cui si delineano i vantaggi della piattaforma e del lavoro agile (riduzione spostamenti casa-lavoro, minor impatto ambientale legato all’uso dei mezzi di trasporto, risparmio su viaggi di lavoro e trasferte).

Dal 2005 a oggi il lavoro a distanza è cresciuto del 173% a livello globale; il 52% lavora da casa almeno una volta a settimana. Ma che cosa comporta, per chi ha una rete commerciale ormai consolidata, dover rinunciare ai meeting in presenza? “In realtà si potrebbe creare un “effetto moltiplicatore” delle relazioni – commenta il direttore del Cluster Arredo, Carlo Piemonte -, poiché la comunicazione a distanza può essere agevole e molto utile, soprattutto se se ne conoscono le potenzialità. Bisogna cogliere le opportunità anche in situazioni critiche come quelle che stiamo attraversando. Sappiamo che non tutto tornerà come prima; questa modalità di lavoro si affiancherà infatti a quella “tradizionale”, che per il settore arredo resta indispensabile poiché collegato a un approccio commerciale empatico, caratteristico delle aziende made in Italy noto e apprezzato in tutto il mondo”.

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