Con la fine dello stato di emergenza Covid cambiano le regole anche per le celebrazioni. Le nuove indicazioni diocesane
La fine dello stato di emergenza Covid – stabilita con il decreto legge 24 del 24 marzo, con effetto dal primo aprile – avrà conseguenze anche sulle celebrazioni religiose. Lo ricorda l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, che nei giorni scorsi ha inviato ai sacerdoti della diocesi una lettera con le nuove indicazioni per le celebrazioni, riprendendo il documento giunto dalla presidenza della Cei il 25 marzo scorso. «Andiamo verso una quasi normalità, pur mantenendo ancora una certa prudenza», afferma mons. Mazzocato.
Sono indicazioni, scrive l’Arcivescovo nella lettera, «che possono aiutare noi e le nostre comunità a valorizzare spiritualmente il tempo di grazia della Quaresima. La Sacra scrittura – prosegue mons. Mazzocato rivolgendosi ai sacerdoti – ci insegna che i momenti di crisi possono essere per il popolo di Dio anche occasioni favorevoli alla conversione e al rinnovamento personale e comunitario. Nel messaggio quaresimale rivolto alla nostra Chiesa, invitavo a riconoscere nei travagli che stiamo affrontando un forte invito di Dio alla conversione. È compito di noi pastori rivolgere costantemente a noi stessi e ai fedeli questo invito del Signore e creare le condizioni più favorevoli per un rinnovamento spirituale e morale».
In questo senso, dice l’Arcivescovo, trovano il loro significato anche le nuove indicazioni per le celebrazioni.
Quali i cambiamenti? Il principale è il venir meno dell’obbligo di distanziamento in chiesa, anche se l’invito è ad evitare comunque assembramenti. Per il resto si dovrà continuare ad indossare la mascherina in ambienti al chiuso, ad igienizzarsi le mani all’ingresso dei luoghi di culto a lasciar vuote le acquasantiere, preparando eventuali bottigliette per chi volesse portare a casa l’acqua benedetta. Opportuno continuare anche ad evitare strette di mano e abbracci nello scambio della pace.
Analoghe indicazioni prudenziali riguardano la Domenica delle Palme e il Triduo pasquale (qui sotto tutte le indicazioni).
Preghiera per l’Ucraina
La lettera contiene poi anche le indicazioni per una preghiera speciale per l’Ucraina, in occasione del Venerdì Santo. «Tenendo conto dell’indicazione del Messale Romano (n.12 p.152) – scrive ancora mons. Mazzocato nella lettera ai sacerdoti – l’Arcivescovo stabilisce che nella “Preghiera universale” della “Celebrazione della Passione del Signore” del Venerdì Santo si introduca un’intenzione speciale per la pace in Ucraina. Si tratta dell’intenzione «per quanti soffrono a causa della guerra». Questo il testo della preghiera: «Preghiamo per coloro che in Ucraina soffrono a causa della guerra e della violenza, e perché il Dio della vita ridoni pace e tranquillità a quella terra». A seguire l’invocazione del sacerdote: «Dio misericordioso e forte, che annienti le guerre e abbassi i superbi, allontana al più presto dall’umanità orrori e lacrime, perché tutti possano essere chiamati veramente tuoi figli».
Nella lettera ai sacerdoti con le nuove indicazioni per le celebrazioni, a seguito del venir meno dello stato di emergenza Covid, l’arcivescovo Mazzocato ricorda che «cessano anche le condizioni di straordinaria necessità che ci hanno portato a celebrare, in occasione delle grandi feste liturgiche, il sacramento della Riconciliazione secondo la cosiddetta “terza forma” che prevede l’assoluzione generale dei penitenti riuniti in assemblea liturgica. Di conseguenza, in ogni parrocchia e collaborazione pastorale i sacerdoti si organizzino per offrire ai penitenti la possibilità di accostarsi alla confessione individuale dei propri peccati per riceverne l’assoluzione. Si possono prevedere – precisa mons. Mazzocato – situazioni (certamente rare) in cui potrebbero mancare confessori sufficienti per i penitenti che hanno celebrato una liturgia penitenziale comunitaria, i quali sarebbero costretti ad un’attesa troppo prolungata. In questa situazione il Rituale prevede la possibilità dell’assoluzione generale, dopo che il parroco ha preavvertito l’Ordinario (vescovo o vicario generale). Il penitente, che ha commesso peccati gravi, è tenuto a confessarli in una successiva confessione individuale. Si precisi anche che l’assoluzione sacramentale è necessaria per avere il perdono di colpe gravi che hanno rotto la comunione con Dio e con i fratelli. La perdita del senso del peccato e del perdono divino – aggiunge l’Arcivescovo – chiede un particolare impegno nell’educazione delle coscienze cominciando dai fanciulli, ai ragazzi, ai giovani e agli adulti. Per questo sono preziose le celebrazioni comunitarie della penitenza dedicate specificamente a loro. È importante anche aiutare a riscoprire l’importanza dell’accusa e dell’assoluzione personale dei propri peccati nella formazione della propria coscienza».
Ultimo punto delle lettera riguarda la celebrazione della Messa del Crisma. «Quest’anno – scrive mons. Mazzocato – è possibile celebrare, senza particolari restrizioni la Santa Messa del Crisma la mattina del Giovedì Santo (14 aprile) con la benedizione e la consacrazione degli oli. È un momento di ringraziamento a Dio Padre e a Gesù Sommo Sacerdote per il dono del ministero sacerdotale, di intensa comunione del presbiterio, di reciproca testimonianza e di rinnovo degli impegni sacerdotali».
Le nuove indicazioni per le celebrazioni e i momenti di preghiera
– Obbligo di indossare la mascherina negli ambienti al chiuso.
– Non è obbligatorio il distanziamento, ma si provveda a evitare assembramenti.
– Si continuino ad igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto.
– Le acquasantiere restino vuote; si preparino eventuali bottigliette per chi volesse portare a casa l’acqua benedetta.
– È opportuno evitare strette di mano o abbracci nello scambio della pace.
– I ministri continueranno a indossare mascherina e a igienizzarsi le mani prima della distribuzione dell’Eucarestia (preferibilmente in mano).
– Si continuino a igienizzare gli ambienti e a favorire il cambio d’aria.
– Le processioni sono consentite.
Domenica delle Palme
La commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata come previsto dal Messale Romano. Si presti però attenzione che i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo portato con sé, evitando consegne o scambi di rami.
Giovedì santo
Nella Messa vespertina della «Cena del Signore», per il rito della lavanda dei piedi ci si attenga a quanto previsto ai nn. 10-11 del Messale Romano (p. 138). Qualora si svolga il rito della lavanda dei piedi si esegua l’igienizzazione delle mani.
Venerdì santo
L’Arcivescovo ha introdotto una preghiera universale «per quanti soffrono a causa della guerra» (vd. paragrafi successvi). L’atto di adorazione della croce, evitando il bacio, avverrà secondo quanto prescritto ai nn. 18-19, del Messale Romano (p.157).
Veglia pasquale
Potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito.