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Via Crucis in ospedale, Mazzocato: «Facciamo spazio agli “spigoli” degli altri»

«Davvero la croce di Gesù era un trono di dolore. Non il trono dei potenti, ma un luogo di amore». Così mons. Andrea Bruno Mazzocato ha aperto la Via Crucis nei viali dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine la sera di venerdì 8 marzo. «Molte persone, in questi padiglioni, stanno su un autentico trono di dolore. Alcune le vedremo affacciarsi dalle finestre illuminate. Preghiamo con loro e per loro».

Oltre trecento i partecipanti a quello che, in città, è a tutti gli effetti uno dei momenti di preghiera più sentiti dell’anno. Le meditazioni delle diverse stazioni sono scandite dalle letture dei giovani del Seminario interdiocesano di Castellerio e dalle riflessioni dei giovani delle Parrocchie della città, coordinati dalla Pastorale giovanile del Vicariato urbano: parole – quelle dei numerosissimi giovani presenti – di chi cerca Cristo nelle situazioni in cui si manifesta il dolore odierno: dalla malattia alla guerra, da Gaza all’Ucraina, dai tradimenti agli errori passando dalle più difficili scelte della vita.

Il lungo corteo di fiaccole, snodato nei viali ospedalieri, si è concluso nella chiesa del nosocomio udinese. «Gesù pose delle condizioni per seguirlo, ossia “prendere la croce”», ha ricordato infine mons. Mazzocato ai presenti. «A noi non viene chiesto di portare le croci delle persecuzioni – come accade a fratelli e sorelle cristiani altrove nel mondo, come in Nigeria, Siria o India -, ma accogliere gli altri nel nostro cuore. E più spigoli hanno le croci altrui, più dobbiamo allargare il cuore per far loro spazio».

Circa trecento i partecipanti alla Via Crucis ospedaliera 2024

Nel corso della celebrazione è intervenuto anche il Vicario urbano mons. Luciano Nobile, che ha ringraziato l’Arcivescovo «perché negli anni ha voluto che questa Via Crucis fosse un’esperienza propria della città, rilanciandola con il coinvolgimento dei più giovani». Anche mons. Mariano Linossi, decano dei cappellani ospedalieri, ha ringraziato mons. Mazzocato – alla guida della sua ultima Via Crucis ospedaliera – ricordando «in particolare la sua tenacia in occasione della Via Crucis svolta nell’anno del Covid, fortemente voluta dallo stesso Arcivescovo, significativamente svolta pur in un clima surreale».

G.L.

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